Kentucky nella guerra di secessione americana

Localizzazione del Kentucky con i maggiori siti coinvolti.

Il Kentucky nella guerra di secessione americana rappresentò uno degli Stati cuscinetto; costituì fin da subito un territorio di frontiera di fondamentale importanza.

Il Kentucky era il luogo di nascita sia del presidente Lincoln e della moglie Mary Todd Lincoln, che del suo omologo secessionista meridionale Jefferson Davis.

Lo stesso Abraham Lincoln ne riconobbe il valore strategico quando, in una lettera del settembre 1861 indirizzata all'allora senatore del Partito Repubblicano Orville Hickman Browning[1], scrisse: "Penso che perdere il Kentucky sia quasi la stessa cosa che perdere l'intera partita in gioco"[2].

Trovandosi in una posizione geografica ai bordi delle linee del fronte contrapposte in via di assestamento, il Kentucky fu anche una delle regioni principali in cui si venne a realizzare uno scenario bellico prevalentemente da "fratello contro fratello" con intere famiglie, amici e conoscenti irrimediabilmente divisi. Lo Stato federato proclamò ufficialmente la sua "neutralità" già all'inizio del conflitto.

A seguito di un tentativo del "vescovo-generale" confederato Leonidas Polk di occuparne il territorio per annetterlo agli Stati Confederati d'America, l'Assemblea generale statale chiese - come reazione all'invasione sudista in violazione alle "leggi di neutralità" (la Neutrality Act of 1794) - assistenza all'Esercito dell'Unione. Le mire secessioniste furono in tal modo sventate.

Dopo i primi mesi del 1862 praticamente l'intero Kentucky entrò sotto il diretto e pieno controllo dell'Unione, tranne sporadiche sacche di "resistenza banditesca". Ciò non evitò che il suo territorio divenne teatro di numerosi e feroci scontri, tra cui la battaglia di Mill Spring (gennaio 1862) e la battaglia di Perryville (ottobre seguente).

Localizzazione di Columbus (Kentucky), inizialmente occupata con un colpo di mano dal "vescovo-generale" confederato Leonidas Polk.

Ospitò il comando direttivo e il quartier generale di svariati comandanti militari come Ulysses S. Grant, che per la prima volta dovette fronteggiare le pallottole provenienti dalle basi nemiche di Columbus e dal comandante dei cavalleggeri confederati Nathan Bedford Forrest. Quest'ultimo si dimostrò un autentico "flagello" per l'esercito unionista in tutto il Kentucky occidentale, giungendo ad attaccare la stessa sede delle forze federali a Paducah.

Il kentuckyano John Hunt Morgan sfidò in seguito ulteriormente le posizioni avversarie più avanzate, conducendo e portando a termine numerose incursioni e raid di cavalleria attraverso ampie porzioni dello Stato (il raid di Morgan). Il

Nella storiografia della guerra civile il Distretto militare statale viene trattato principalmente in qualità di border State, con una particolare attenzione rivolta alle frammentazioni sociali scaturite durante la crisi secessionista, ai tentativi d'invasione sudista e alle relative incursioni, all'esplosione della violenza interna e alla sporadica guerriglia portata avanti da distaccamenti secessionisti, ai rapporti intercorsi con il Governo federale legittimo, al termine della pratica dello schiavismo e infine al ritorno dei veterani confederati[3].

  1. ^ Brown, p. 79.
  2. ^ Roy P. Basler, Marion Dolores Pratt e Lloyd A. Dunlap (a cura di), Collected Works of Abraham Lincoln. Volume 4, su quod.lib.umich.edu, University of Michigan Digital Library Production Services, 2001, p. 533. URL consultato il 28 maggio 2011.
  3. ^ John David Smith, "Whither Kentucky Civil War and Reconstruction Scholarship?." Register of the Kentucky Historical Society 112.2 (2014): 223-247.

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